Lettere dai consiglieri

di Alberto Leoni

FONDAZIONE QuVi: PROMUOVERE LA SALUTE DOPO IL CORONAVIRUS

UN GRUPPO DI MEDICI DI BASE CHE LAVORANO ASSIEME IN UNA MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA  CHE ASSISTE 18 MILA PERSONE.

Questo è uno dei modelli del futuro della Sanità italiana. Ecco un modo concreto per attuare la medicina territoriale come prevede il PNRR del Governo e, fortunatamente, già parzialmente in vigore nelle nostre zone.

Se non funziona la medicina territoriale (oggi abbiamo bisogno di nuovi giovani medici di base un po’ ovunque) il sistema sanitario va in grossa difficoltà.

Fondazione QuVi, nel corso della pandemia che ha colpito duro anche nel Vicentino, ha sostenuto gli Ospedali dell’Alto Vicentino e dell’Altopiano di Asiago, acquisendo e donando poi le attrezzature necessarie alle terapie intensive ed alle pneumologie.

 Ma ha dato anche una mano ai Servizi del Territorio acquisendo gli strumenti (ecografi in particolare) necessari a seguire le persone, soprattutto anziane, a casa propria e ad evitare viaggi difficoltosi.

Fondazione QuVi sta operando anche sul piano culturale.

 É il nostro modo di “vedere” il sistema sanitario, ma soprattutto la tutela della salute che dovremmo cambiare, dopo questa tragedia del Covid. Salute e sistema sanitario non sono la stessa cosa.

Da anni sappiamo (ironia della sorte dirlo oggi, ma gli indicatori oggettivi dicono questo) che l’Italia, almeno sino a marzo 2020, è uno dei Paesi più sani al mondo, il secondo nel 2019 dopo la Spagna. Lo dice il BLOOMBERG INDEX (sulla base di indicatori precisi, dalla mortalità infantile a quella adulta, alla aspettativa di vita pari a 83,2 anni, all’abuso o meno di sostanze, alle malattie croniche, all’accesso ai sevizi ecc.).

 

Qualcuno amava dire “Dimmi dove abiti e ti dirò quanto vivi”: A Torino, scendendo dalle colline dove vive la borghesia torinese fino alle Vallette, periferia Nord, si perdono 4 anni di aspettativa di vita, ma questo vale per ogni città se si mettono a confronto zone dove reddito, istruzione, alloggi, professioni sono più elevate.

SIAMO NEL MONDO DETERMINANTI DELLA SALUTE FONDAMENTALI PER STAR BENE E SPESSO TRASCURATI.

Per lo stile di vita dei suoi cittadini, dall’alimentazione al movimento, per i comportamenti messi in atto (influiscono sulla salute per il 38%), legati spesso alla cultura più che all’istruzione formale, per il benessere socio economico (20%), per la genetica (22%), per le condizioni ambientali (10%).

Ovviamente anche per il suo sistema sanitario.

Questo ultimo (Oms – ERIO ZIGLIO) incide tra il 15 -20% sullo stato di salute, Ma è un sistema che “ha avuto poche attenzioni” negli ultimi anni ed ha vissuto “di rendita”, con il rischio di depauperare un capitale professionale e strutturale di primo piano.