“Tutto è andato bene”- Emanuele ci racconta i suoi 8 anni di Tirocinio

Conosciamoci meglio

Buongiorno amici lettori,

oggi siamo qui per raccontarvi i nostri progetti!

Come noi di Fondazione QuVi intendiamo sostenere e migliorare il margine di diseguaglianza a cui abbiamo fatto riferimento nei giorni scorsi.

Parliamo oggi dei Tirocini di Inclusione Sociale e lo facciamo raccontandovi la storia di Emanuele.

 

Parliamo ora di Emanuele!

Questo ragazzo di 30 anni lo abbiamo conosciuto un paio di anni fa. Diventato ormai parte del Liceo Tron di Schio, visto che da ben 8 anni lavora lì, è molto entusiasta del ruolo che ricopre nell’istituto. Emanuele racconta di sé:

“Lavoro in biblioteca, sono andato al Silas a chiedere l’inserimento lavorativo e il mio primo lavoro è stato l’archivio, facevo più volontariato ora faccio il bibliotecario!”

Emanuele tre mattine alla settimana le passa al Liceo Tron e qui è un tuttofare!

“Mi piace molto questo lavoro, sistemo i libri, archivio quelli che devono andare via, scrivo le entrate e le uscite dei libri. Timbro i libri nuovi: ogni 100 pagine un timbro.”

Per non farsi togliere nulla, il nostro amico classifica per titolo i libri, creando un proprio file dove può trovare l’elenco completo degli scritti. Inoltre li sistema rimettendoli negli scaffali. Ad Emanuele piace scrivere, piace attaccare le etichette ma un po’ meno mettere in ordine. (sigh!)

Vorrebbe tanto continuare a lavorare qui,

“questo lavoro mi piace, è bello. Ho conosciuto tutti i ragazzi che vengono qui ed ho fatto amicizia, tutto è andato bene!”

Abbiamo poi parlato con il professore Giorgio Zacchello, responsabile della biblioteca che segue Emanuele nelle sue ore di tirocinio.

Il prof. Zacchello ci racconta che con Emanuele non c’è mai stato nessun problema, a Schio tutti i ragazzi lo conoscono visto che faceva anche gli scout. Grazie al Tirocinio di Inclusione, Emanuele negli ultimi 4 anni è molto cambiato. Inizialmente era molto guardingo, ora qualche volta bisogna pure contenerlo!

Principalmente è cambiato il suo rapporto con le persone, ora saluta tutti quelli che conosce!

Continua poi a raccontarci,

“ Emanuele è bravo nel rapporto con le persone anche se il “no” molte volte non rientra nel suo vocabolario. Vorrebbe sempre fare ricreazione con i ragazzi perché – gli adulti si fanno i problemi mentre i ragazzi no. Posso dire che questo è il lavoro giusto per lui, ama timbrare e allineare i libri, odia spolverarli e rivestirli. Ha paura delle forbici e delle scale a pioli”

Conclude con un sorriso il professore Zacchello.

Riguardo ad Emanuele sappiamo inoltre che ha una passione sfegatata per Sanremo, tiene un carnet dove annota tutti gli eventi televisivi come il concerto di capodanno o le serie tv, e che adora parlare con Antonella, la signora che incontriamo in portineria.

“Emanuele mi manda spesso delle cartoline, non so come faccia a ricordarsi così tanti indirizzi! Quando viene a trovarci a scuola non perde l’occasione per venirmi a trovare e raccontarmi quello che fa. Posso solo dire che è un bravo ragazzo e molto meticoloso.”

Per Emanuele il tirocinio di inclusione sociale è stato di grande aiuto. Per il nostro ragazzo è sia un impegno che porta avanti con molta diligenza sia un modo per socializzare.

Cosa sono e a chi sono rivolti i tirocini di inclusione sociale?

I tirocini di inclusione sociale sono rivolti a ragazzi e ragazze, uomini e donne che a causa della gravità della disabilità, non trovano lavoro nel mercato competitivo. Sono persone a grave rischio di esclusione e isolamento sociale, spesso ad esclusivo carico della famiglia.

Queste persone hanno poche occasioni di uscire di casa, di socializzare, vivere e partecipare agli spazi comuni. Si sentono sole ed estromesse dalla comunità.

Tramite il Silas, Servizio Integrazione Lavorativa Area Svantaggio, del Distretto 2 dell’Azienda Ulss7 Pedemontana, ogni anno vengono realizzati percorsi di inclusione sociale in cui aziende, cooperative sociali, enti pubblici, scuole, mense mettono a disposizione esperienze lavorative ed occupazionali con l’obiettivo di realizzare spazi di inclusione e partecipazione a momenti di vita comuni.

Vorresti conoscere altre storie come quella di Emanuele?

Sostieni anche tu il progetto, dona ora per cambiare la vita delle persone con importante disabilità e contribuisci a creare una società più inclusiva!

#LoSapeviChe

Dario_autobus_vita indipendente

Quanto tieni alla tua indipendenza?

Buongiorno cari amici!

Vogliamo raccontarci e raccontarvi in questa nuova rubrica che vi terrà compagnia ogni lunedì mattina!

Di cosa parliamo oggi? Io pensavo di trattare di Vita Indipendente. Mi direte, ma che ci sarà mai da dire? Quasi tutti abbiamo un lavoro, una casa, una rete di amicizie e di relazioni personali. Un po’ tutti abbiamo cercato la nostra indipendenza il prima possibile per creare la nostra persona.

Ma è proprio qui che volevo arrivare, “un po’ tutti”, il che vuol dire che qualcuno è escluso da questa possibilità di vita indipendente? Ebbene sì, ma confido ancora per poco. Di chi stiamo parlando? Stiamo parlando delle persone con disabilità psicofisiche. Perché questi ragazzi/ragazze non possono scegliere il loro lavoro, la loro casa o le loro passioni? Prova a trovare delle risposte a questa mia domanda..

Errato! Nessuna delle tue risposte giustifica questa disuguaglianza sociale.

Lo sapevi che l’autonomia è l’espressione più concreta dello sviluppo umano? E che si realizza principalmente tramite il lavoro?

Facciamo un passo indietro, che cos’è la disabilità? Secondo il Modello Sociale la disabilità è il risultato di un’interazione tra il livello di limitazione individuale fisica o sensoriale o cognitiva o mentale e il contesto di vita. La disabilità è dunque in gran parte una conseguenza di fattori sociali: se il contesto è poco accessibile o inclusivo, la disabilità aumenta.

In Italia sono presenti 4,5 milioni di disabili, pochi servizi e poca integrazione e solo il 18% di essi ha un lavoro. Il peso dell’assistenza ricade quasi interamente sulle famiglie sempre più in difficoltà, con un livello di istruzione mediamente più basso e grandi ostacoli nel riuscire ad avere un lavoro rispetto alla popolazione generale. In questo contesto inoltre è presente una vera e propria differenza di genere, infatti, risulta occupato il 23% degli uomini con disabilità e solo il 14% delle donne. (dati – La Repubblica)

L’articolo 1 della nostra Costituzione recita che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e il lavoro non dà solo il reddito, ma anche la dignità e il sentirsi parte attiva di una comunità. Avere un’occupazione per un soggetto disabile aiuta ancora di più a migliorarne l’autonomia, favorendo progetti di vita indipendente. Di fatto resta che Il tasso di occupazione italiano delle persone con disabilità è uno tra i più bassi della media europea.

Necessario dunque è correggere e sensibilizzare la società in modo da renderla più inclusiva ed è per questo che bisogna agire sulle cause strutturali delle diseguaglianze, creando le condizioni per cui le persone disabili abbiano la possibilità di esercitare i propri diritti di cittadini.

Cosa possiamo fare noi per ridurre il margine di disuguaglianza? Resta collegato e nei prossimi ti faremo sapere i nostri metodi per essere parte attiva del cambiamento!

Concludo facendovi sapere che dal 20 ottobre al 20 novembre l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità lancia una consultazione pubblica, aperta a singoli cittadini, associazioni, rappresentanti dei settori economici, enti pubblici ed è promossa dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità. Come riporta il Ministro per le disabilità Erika Stefani:

“I risultati saranno oggetto di analisi e riflessione nella Conferenza nazionale sulle politiche per le disabilità, in programma a dicembre, e potranno offrire un articolato quadro di priorità ed interventi per migliorare l’inclusione delle persone con disabilità, in linea con i principi della Convenzione ONU ”.

Che ne dici di dare un’occhiata? https://partecipa.gov.it/processes/verso-una-piena-inclusione-persone-con-disabilita

Vi auguro un buon inizio settimana con le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

“Le persone con disabilità rappresentano un giacimento di qualità, energie e risorse di cui il Paese spesso si priva perché non li mette nelle condizioni di esprimerle”